Il Sasso Rotto è, insiene alla gemella Cima Sette Selle, di pari altitudine, la sommità piú alta dei Lagorai a sud di Passo Cagnon. Entrambe le cime sono costituite da grossi blocchi di porfido appoggati, da calcare non senza prudenza, e su uno di questi, in prossimità della croce del Sasso Rotto, campeggia una particolare opera d'arte. Per presentare quest'ultima, e la storia che mi ha spinto all'ascensione serale qui raffigurata, cito da un articolo di giornale della metà di ottobre:
"Mani di un ignoto artista e cultore di storia, nei giorni scorsi, hanno agito ai 2.400 metri della cima Sasso Rotto, sulla catena del Lagorai e dalla quale si gode di una bellissima vista sulla Valle dei Mocheni, per restaurare la raffigurazione dell'aquila tirolese, recante la scritta "Tirolo, Gott und Heimat". L'aquila era stata oggetto, nel corso dell'estate, di un atto di vandalismo che l'aveva deturpata con della vernice gialla, cancellandone la gran parte.
A realizzare l'originale dipinto, negli anni Settanta, fu Franzi Vitlacil, profondo cultore delle vette della catena montuosa, originario dell'Austria e discendente di un soldato che aveva combattuto proprio sul fronte trentino durante la guerra, scegliendo di rimanere poi in Valsugana, a Borgo, divenuta la sua seconda casa."
https://www.ladige.it/territori/pergine/2021/10/21/restaurata-l-aquila-vandalizzata-sul-lagorai-durante-il-periodo-estivo-destando-grande-indignazione-1.3032085
Proprio nel mese di aprile 2021 era apparso sul Bollettino della SAT, Società degli Alpinisti Tridentini, un articolo riguardante il Sasso Rotto, e il suo maggiore cultore e conoscitore, Rino Berti da Torcegno, sul versante opposto quindi, quello italofono e valsuganotto.
"La cima del Sasso Rotto, oltre alle croci che sono state qui erette, è caratterizzata fin dagli anni 60 da un disegno che rappresenta un'aquila tirolese. Si tratta di uno stemma di vernice di colore rosso e bianco. Questo stemma è stato dipinto da Franzi Vitlacil di Borgo Valsugana. Il primo dipinto fu fatto verso il 1960 circa. Era uno stemma piú piccolo dell'attuale che comunque costò al Franzi anche una denuncia. In seguito, e precisamente nel 1974, lo stemma fu ingrandito ed oggi appare - rinnovato nei colori - per ricordare che l'interesse per questa cima ha origini lontane."
Il nome "del" Franzi è parecchio noto anche nel gruppo di Cima d'Asta dove - per ironia della sorte sempre con la vernice gialla - egli si prese la briga di segnare i nomi di tutti i punti topografici piú rilevanti. Un esempio si vede nel mio N.33225. Vi era infatti, fin dalle vecchie tavolette dell'IGM, parecchia confusione sulla toponomastica del gruppo, per cui si sentiva il bisogno di un'opera di ordinamento.
In un certo qual modo, quindi, è stato un austriaco a compensare i "danni" di un altro austriaco, Peter Anich, autore dell'Atlas Tyrolensis, il quale intendendo male il toponimo "Cimalasta" trascrisse "Cima d'Asta", nome senza senso che da allora è sempre rimasto.
Nel caso del Sasso Rotto, invece, l'insidia toponomastica è quella di confonderlo con il vicinissimo Sasso Rosso, una cimetta posta fra il nodo Sette Selle - Sasso Rotto a nord e la Forcella delle Conelle (Sensattel) a sud: un dosso relativamente insignificante, ma tutto occupato da interessanti opere di guerra.
Michael Bodenstedt, Alvise Bonaldo, Peter Brandt, Hans-Jörg Bäuerle, Andre Frick, Fredy Haubenschmid, Martin Kraus, Giuseppe Marzulli, Gianluca Moroni, Bruno Schlenker, Christoph Seger, Michael Strasser, Jens Vischer, Benjamin Vogel
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Ciao, Alvise
Herzliche Grüße
Hans-Jörg
https://www.panorama-photo.net/panorama.php?pid=29919
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