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Questo è il preciso punto in cui, scendendo dalla Ferrata del Velo e dall'omonimo rifugio, il sentiero Depaoli gira lo spigolo, col che si salutano le grandi vedute panoramiche e si comincia piuttosto a guardare dove si mettono i piedi, dato che il percorso, per quanto non difficile e non attrezzato, rimane sempre molto ripido fin giú ai prati di Rodena.
Quando vedo queste pareti io penso invariabilmente all'incredibile discesa solitaria tardopomeridiana di Leslie Stephen, confondatore dell'Alpine Club e padre di Virginia Woolf, dall'allora Cima di Sora Ronz (oggi Cima di Ball) ai sottostanti, omonimi prati. Parlo di questo anche nel mio N.40054 perché secondo le prime salite a Wildstrubel, Bietschhorn, Rimpfischhorn, Alphubel, Blümlisalphorn, Schreckhorn, Zinalrothorn e Disgrazia, oppure la prima traversata dei Lysakamm, quasi tutte realizzate con la fedele guida Melchior Anderegg, non reggono il confronto con questa impresa di un giorno, solitaria ed improvvisata, da fondovalle a fondovalle.
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